Idrogeno: la risposta nello zucchero

E’ una nuova scoperta, pubblicata sulle pagine della prestigiosa rivista “Plos One”, frutto di anni di ricerche da parte di scienziati del Virginia Tech, dell’Oak Ridge National Laboratory (Ornl) e dell’University of Georgia. Consiste nell’utilizzo di alcuni enzimi come catalizzatori in una miscela di acqua e amido per produrre automaticamente idrogeno a temperatura e pressione ambiente.

L’autore della ricerca Y.H. Percival Zhang e i suoi colleghi hanno utilizzato una combinazione di ben 13 enzimi che non si ritrovano tutti insieme in natura, per convertire in maniera completa i polisaccaridi e l’acqua in idrogeno.

E’ lo stesso sistema utilizzato dalle piante che producono i polisaccaridi, strutture vegetali come la cellulosa e l’amido, per conservare energia. Queste strutture sono stabili finché non vengono esposte agli enzimi. Infatti, basta aggiungere gli enzimi a un miscuglio di amido e acqua e si crea diossido di carbonio e idrogeno.

Zhang, dice: «La speranza per un futuro prossimo è di poter mischiare gli ingredienti direttamente nel serbatoio di un’automobile». Una macchina con 45 litri di serbatoio può contenere circa 27 kg di amido e Zhang aggiunge: «Con questa miscela si potrebbero percorrere circa 300 miglia (oltre 500 km). Un chilogrammo di amido produrrebbe in sostanza la stessa energia di 1.12 kg di diesel.

Se la ricerca ottenesse i risultati sperati molte delle riserve sull’uso dell’idrogeno verrebbero sciolte:
– l’idrogeno verrebbe generato da fonti rinnovabili e non fossili;
– stoccaggio e distribuzione sarebbero molto semplici in quanto si immagazzinerebbe prodotto vegetale a pressione e temperatura ambiente e non gas infiammabile
– tutto il processo e la filiera non presenterebbero rischi elevati in quanto la conversione avverrebbe nell’ultima fase, dentro le automobili, con in gioco quantità di idrogeno minime.